Se vogliamo un cambiamento concreto bisogna smettere di alimentare eventi che nascono e si riproducono nel mondo del fastfashion e della gdo
“Oggi più che mai nel mondo della moda e del commercio in generale si parla di rinnovamento e recupero identitario. I negozi, distanti anni luce, da quell’ultra fast fashion o gdo o megavettorionline, hanno bisogno di riaffermare la loro identità costituita da qualità professionalità servizio e bellezza”. Così Francesca Recine, Vicepresidente nazionale Fismo Confesercenti.
“Quanto di più distante da questo – aggiunge – è un evento che nel cuore di una stagione, appena arrivata peraltro, sconta e svende collezioni a prezzo intero fino al giorno prima? Suona male, suona ingannevole e non torna nell’ economia delle nostre piccole imprese”.
“Non meno importante è il tema dell’impatto ambientale, se parliamo seriamente di svolta allora basta con eventi che attirano acquisti online a cascata con scontistiche improbabili che alimentano un sistema produttivo costruito proprio intorno alla logica dello sconto e del ribasso. Industria che produce sfruttando essere umani e pianeta, alimentando l’iperconsumo che tanto stiamo condannando”.
“Inoltre pensare di poter comprare costantemente, perché eventi così ormai sono all’ordine del giorno, a prezzi scontati, distorce la realtà e fa perdere di vista il reale valore dei prodotti e del lavoro del commercio di prossimità”.
“Pur rispettando le scelte di tutti i colleghi – conclude Recine – dopo anni di sconti incalzanti in ogni momento dell’ anno, in molti hanno deciso di prendere una posizione che difenda la propria professionalità serietà e trasparenza. Quindi nelle nostre vetrine ci saranno sempre più dichiarazioni di coerenza. Questo fa la differenza con gdo e ultrafastfashion. Questo è quello che dà corpo al nostro lavoro: la scelta di essere riferimenti di fiducia”.
