La Federazione chiede al Presidente della Conferenza delle Regioni l’apertura di un Tavolo di revisione delle regole sulle vendite di fine stagione
Fismo scrive all’On. Massimiliano Fedriga, Presidente della Conferenza Permanente per i rapporti fra lo Stato, le Regioni e le province Autonome di Trento e Bolzano, chiedendo lo spostamento dei saldi invernali alla prima settimana di febbraio. Indispensabile – dice Fismo – anche una revisione delle regole sulle vendite di fine stagione, per la quale chiederemo l’apertura di un Tavolo”.
Di seguito la lettera inviata a Fedriga:
Gentile Presidente,
“come è noto, con Accordo stipulato in Conferenza delle Regioni e delle Province autonome al fine di favorire unitariamente misure a tutela della concorrenza, le Regioni, il 24 marzo 2011, concordarono di rendere omogenea su tutto il territorio nazionale la data di inizio delle vendite di fine stagione, individuando le scadenze del primo giorno feriale antecedente l’Epifania e del primo sabato del mese di luglio.
Con successivo Accordo, del 7 luglio 2016, fu concordato di integrare l’intesa con la previsione che, qualora il primo giorno feriale antecedente l’Epifania dovesse coincidere con il lunedì, l’inizio dei saldi verrebbe anticipato al sabato.
Il discusso tema delle vendite di fine stagione implica oggi l’esigenza di rivedere le norme che le disciplinano: i saldi, su pressione della grande distribuzione, si celebrano attualmente in un periodo eccessivamente precoce rispetto al “fine stagione”, laddove, se si espletassero nel “giusto” periodo, essi rappresenterebbero un’occasione di grande interesse economico, sia per gli operatori commerciali che per i consumatori.
È sotto gli occhi di tutti, inoltre, la spietata dinamica delle vendite praticate da parte delle grandi piattaforme del commercio elettronico, che, attuando economie di scala, possono permettersi di vendere i prodotti di abbigliamento a prezzi molto competitivi, potendo contare su ridotti costi in fatto di personale e di infrastrutture (si consideri, fra l’altro, la mancanza di un regime fiscale uniforme tra il commercio esercitato nei “negozi fisici” e quello on line).
Le imprese del commercio “tradizionale” non hanno dunque un sufficiente lasso di tempo per commercializzare le merci a prezzo pieno, e si vedono costrette a “svendere a saldo” per seguire l’onda dettata da GDO e commercio on line.
A ciò si aggiunga il fatto che le condizioni climatiche, con le temperature praticamente primaverili che si sono protratte durante tutto il periodo autunnale, hanno pesantemente condizionato negativamente il lancio della vendita di capi invernali.
La FISMO, Federazione delle imprese del settore moda aderenti a Confesercenti, ritiene dunque necessario chiedere lo spostamento dei saldi invernali alla prima settimana di febbraio. Lo slittamento della data di inizio dei saldi permetterebbe infatti alle imprese, già fortemente penalizzate per le scarse vendite, di recuperare almeno parte dei profitti.
Questo, ovviamente, quale intervento immediato e straordinario, che preceda una comunque indispensabile revisione delle regole sulle vendite di fine stagione, comprese quelle effettuate on line, per la quale la FISMO auspica (e chiederà formalmente) l’apertura di un Tavolo al quale siedano i rappresentanti del Ministero delle imprese e del Made in Italy, delle Regioni e delle Associazioni maggiormente rappresentative delle imprese del settore, in particolare delle micro e piccole imprese del commercio tradizionale di articoli della moda”.